L’e-mail, sin dall’avvento dell’odierna rete, si sono imposte come strumento di comunicazione maggiormente usato dagli internauti di tutto il mondo. Non solo un modo immediato per scambiare messaggi, documenti e foto in tutta comodità ma anche e soprattutto un canale pubblicitario per le milioni di aziende ormai affermate nel mondo digitale. È infatti dimostrato da diversi studi che i messaggi di posta elettronica hanno un impatto molto più elevato sul pubblico, rimanendo evidenti nelle mailbox di ogni utenti per svariato tempo. Rispetto ai messaggi promozionali su social o per SMS hanno un tasso di apertura nettamente più elevato ed un grado di personalizzazione maggiore, apprezzatissimo dagli utenti che utilizzano internet per fare acquisti. Anche i costi di investimento calano radicalmente, con un ROI che non ha eguali per nessun altro metodo di comunicazione, anche considerando i più moderni. Punto a favore quindi per le strategie pubblicitarie ma sempre facendo attenzione a non cadere nel circolo delle junk mail o dello spam, che invece avranno effetto completamente contrario sulla reputazione del business.
Evitare junk mail e spam
Per poter evitare di incorrere in sanzioni e lamentele che non fanno altro che gravare sull’autorità del sito, è importante evitare l’invio massiccio di e-mail non autorizzate. Quelle che in gergo vengono definite Junk mail e che per chiarezza possiamo definire come dei messaggi pubblicitari, col fine di sponsorizzare prodotti o servizi, spediti senza che il destinatario ne abbia mai richiesto l’invio. Affinché si possano inviare messaggi promozionali, newsletter, aggiornamenti su nuovi prodotti ed ogni tipo di comunicazione simile, ogni utente deve infatti inviare il consenso a ricevere questo tipo di notifiche. Senza aver accettato questi termini, nessuna azienda, almeno sulla carta, dovrebbe poter accedere ai dati sensibili degli utenti, in questo caso l’indirizzo di posta, per sfruttarli a fini commerciali. Nel caso contrario parliamo per l’appunto di Junk, dall’inglese “rottame o roba da scartare”, che indica tutte quelle e-mail commerciali da eliminare. Messaggi pubblicitari non richiesti, che oltre a mettere in cattiva luce il brand di fronte ad un pubblico di potenziali clienti, portano spesso a denunce o querele relative ad un mancato rispetto dei diritti sulla privacy e sui dati sensibili. Una via che è sempre sconsigliato intraprendere se non si vuole veder sfumare fin da subito quei sogni di crescita e successo che ogni attività online prospetta per il proprio futuro.